Lanusei, Tipografia Sociale, 1885
Ritedda di Baricau
Marcello Cossu
p. 51
Era dalla tinta bronzina; e i suoi occhi neri, scintillanti e d'una ineffabile dolcezza, concentravano gli ardori del mezzogiorno. La folta e bruna capellatura, che ornava quel caro viso, scendevagli in copiose anella per il collo e le spalle, ondeggiando come criniera di brioso puledro.
p. 51
Per compiere questo ravvicinamento, debbo soggiungere che nei detti villaggi si trova qualche volta il caso del gozzo specialmente tra le donne. Io stesso ( dice La Marmora ) ho visto un veritabile tipo di cretinismo. Ora io lascio alle persone competenti, il decidere se il gozzo, l'idiotismo e il cretinismo siano l'effetto delle vicinanze della montagna, o se siano l'effetto dell'acqua che bevono prodotta dalla neve.
pp. 52-53
La coltura della terra in questi paesi è trascurata, ed il principale mestiere degli uomini è quello di cavalcanti, o di mercanti ambulanti, portando in tutta l'isola coperte di lana, noce, nocciuola, castagna, tavole, casse lavorate. Tutti questi oggetti portano coi loro piccoli cavalli e passano una parte della vita lontani dai loro villaggi, bevendo del vino più galiardo.
p. 52
Lucia, tu sei bella!... i tuoi occhi neri mi affascinano, le tue labbra rosse, come le nostre ciriege, m'invitano ai baci.
p. 52
Fu nella ricorrenza della festa di San Basilio, dove mi era recata in compagnia de'miei fratelli, che Baldirio, fra le danze e in un momento di esilarante tripudio, stringendomi affettuosamente la mano, guardandomi neglio occhi mi aveva detto.