Lanusei, Tipografia Sociale, 1885
Ritedda di Baricau
Marcello Cossu
p. 30
Lanusei spiccava in nero dalle roscide tinte del tramonto. Era l'ora in cui le forosette sogliono recarsi alla fontana, per fare la provvista dell'acqua. Ed era un lieto spettacolo, vedere quelle vispe fanciulla ire e redire per la via mena a Marcusei, quali con le anfore ricolme, ritte sul capo, quali sotto l'ascella, andar rapide, come voli di passerine, cinguettando del più o del meno e dando di frequente in scrosci di gioconde risa.
p. 30
Testimoni a quei miseri amori Si commossero i tremuli fiori; Pianser l'erbe, e di piccioli nuvoli Si velaron le stelle del ciel.
PRATI
p. 31
Parla dunque, alla Bonora!
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Lucia divenne livida per la collera, alla risposta della figlia.
p. 33
La fonte di Marcusei è poco discosta dalla città. Scaturisce ai fianchi del monte ed è molto frequentata, giacchè le sue linfe sono freschissime e cristalline.