Lanusei, Tipografia Sociale, 1885
Ritedda di Baricau
Marcello Cossu
p. 27
Aveva alla vita una bella cintura di cuoio color giallo, bigherata a varie tinte, e sul dorso, la tradizionale mastruca di pelle daino, c'era una grazia a vedere: con quelle due nere liste lungo la schiena e tutt'intorno cosparsa di chiazze, digradanti dal color fulvo acceso, al biondo pallido al bianco immacolato.
p. 27
La fanciulla arrossì fino al bianco degli occhi, e andò a confondersi fra le sue compagne.
p. 28
Si chiamava Maso; ma lo si conosceva più spesso pel soprannome di Scorpione.
p. 29
Ritedda rimase confusa alla mordace allusione lanciatale da Peppa, e tostamente svincolatasi da Maso, tornò a casa.
p. 29
Era una forosetta riccamente abbigliata, ma che non destava simpatia, per la sua tinta olivigna e pei suoi tratti inurbani.