Milano, Mondadori, 1972
Paese d'ombre
Giuseppe Dessì
p. 291
Ma come Angelo si aspettava, il Consiglio fu contrario al nuovo lavoro, la tesoreria del Comune non aveva risorse, così dissero i consiglieri, che avevano avuto dai prinzipales l’ordine preciso di frenare le iniziative di Ura
p. 292
Benché lavorasse in miniera da vari anni, aveva il torace largo e i fianchi stretti fasciati da una fusciacca rossa nella quale teneva infilato un coltello.
p. 292
Fischietto, il contadino, era commosso e beveva uno dopo l’altro i bicchieri di vino rosso che Maria Rosario offriva su un vassoio di legno laccato.
p. 293
Angelo bevve con loro il vino rosso poi, dopo tanto tempo, si accese un sigaro toscano tutto intero.
pp. 293-294
Come Valentina, aveva gli occhi grandi, di un bruno dorato, ombreggiati da lunghe ciglia.