Milano, Mondadori, 1972
Paese d'ombre
Giuseppe Dessì
p. 277
Il bersaglio poteva essere la banderuola di ferro di uno dei tanti comignoli del Palazzo arcivescovile che, colpita, girava all’impazzata emettendo un lamentoso cigolìo che si udiva anche da casa Fulgheri; oppure il galletto di lamiera infilzato nel parafulmine dell’agile campanile di Santa Barbara che svettava sopra i tetti contro lo sfondo di Monte Homo; o la grande campana che appariva come un triangolo nero nel vano della torre.
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ldquo;Attraverso la figura del vignaiolo e dei prinzipales della cittadina francese, capì tante cose che né Cantù né Guicciardini avevano saputo insegnargli.
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Aletzi era diventato un gran bosco di olivi ed era suo; il Comune glielo aveva venduto a un prezzo giusto che lui, in sette anni, era riuscito a pagare.
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ldquo;Lui sapeva di essere tenuto in considerazione proprio per Aletzi, e anche per aver sposato Margherita che era una «vera signora, e aveva una grossa dote»&rdquo
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Attraverso la figura del vignaiolo e dei prinzipales della cittadina francese, capì tante cose che né Cantù né Guicciardini avevano saputo insegnargli.