Milano, Mondadori, 1972
Paese d'ombre
Giuseppe Dessì
pp. 254-255
In fondo, la carriera delle armi era una professione come un’altra e l’Accademia costava assai meno dell’università.
p. 255
Disse che gli invidiava la possibilità di andarsene nel Continente, di viaggiare, di conoscere finalmente l’Italia, di cui avevano tanto sentito parlare e avevano letto sui libri.
p. 255
In soli tre anni, Francesco avrebbe conseguito il grado di tenente, frequentando un ambiente molto più sano di quello borghese delle città del Nord.
p. 255
Il senatore insisteva sul fatto che non doveva restare a Norbio «tra i contadini e i bovari».
p. 256
Con la creazione forzata della proprietà dovuta alla legge delle chiudende e la conseguente decadenza dei Monti granatici, ai poveri non restava altro che rivolgersi agli usurai, che la fecero da padroni in tutti i paesi dell’Isola, favoriti anche dalla disastrosa crisi bancaria.