Milano, Mondadori, 1972
Paese d'ombre
Giuseppe Desś
p. 249
Aveva gli stessi occhi della zia Olivia e i denti bianchi e piccoli. Finse di volerle mordere il collo e rise facendo scuotere le sue treccine legate in cima con due nastrini, uno verde e uno rosso, contro il malocchio.
p. 249
Aveva gli stessi occhi della zia Olivia e i denti bianchi e piccoli. Finse di volerle mordere il collo e rise facendo scuotere le sue treccine legate in cima con due nastrini, uno verde e uno rosso, contro il malocchio.
p. 249
Efisina aveva sedici anni, il petto fiorente e un viso magro e bruno da saracena, in cui facevano spicco le sopracciglia dall’arco sui grandi occhi scuri.
p. 251
ldquo;Poi recitava le preghiere della notte, che erano preghiere tradizionali, ma erano anche un colloquio con se stessa"
p. 253
ldquo;«A Cabidanni», pensò, ricordandosi che lei stessa diceva che a settembre succedono le cose importanti&rdquo