Milano, Mondadori, 1972
Paese d'ombre
Giuseppe Dessì
p. 240
laquo;Fu al tempo della legge delle chiudende. Loru il vecchio, approfittando della confusione, andò lì con una decina d’uomini e in una giornata “chiuse” la terra con un muretto di sassi.» «E voi lo lasciaste fare?» chiesero in coro i ragazzi. «Ci avvertirono in ritardo. Tirato su il muro, non c’era più niente da fare. Quei muretti erano sacri, difesi dalla legge.»
p. 242
laquo;Devo visitarvi» disse muovendo appena le labbra tra la barba nera. […] Il viso era cachettico, di colore giallognolo, tra quei capelli invecchiati. Il medico la scoprì e lei rimase distesa u le lenzuola ruvide con la sua camicia di cotone orlata di rosso.
p. 242
Il viso era cachetico, di un colore giallognolo, tra quei capelli invecchiati. Il medico la scoprì e lei rimase distesa su le lenzuola ruvide con la sua camicia di cotone orlata di rosso.
p. 242
Il medico, ch’era stato fino allora con la penna sospesa a mezzaria sul taccuino bianco, si decise a scrivere, strappò il foglio, lo porse ad Angelo.
p. 243
ldquo;Sul comodino c’era una lucerna a olio dal lungo stelo, che lui riconobbe: apparteneva alla casa che Angelo aveva ereditato da suo fratello&rdquo