La bella di Osilo
Marcello Cossu
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Era il saluto desiderato. Lo sconosciuto si rincorò e sorrise satanicamente.
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i>La camera gialla era mestamente illuminata dall'incerto bagliore che inviava una lampada disposta sopra uno stipo.
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I grandi occhi azzurri volgeva alcuna vita intorno inanimati, pregni incessantemente di lacrime, che lasciava cadere sconsiderate sulle squallide gote.
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Odimi: come che non degna, io ti avrei fatto comparire splendente d'oro.
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No, poiché sèi un'incantevole creatura, degno trastullo delle mie ore di noia.