HOME
 
CHI SIAMO
 
PUBBLICAZIONI
 
AUTORI
 
PERIODICI
 
DIDATTICA
 
LESSICO
 
BIBLIOGRAFIA
 
RECENSIONI
 
EVENTI
 
CREDITS
Vai all'indice di questa sezione

Ricerca avanzata

TEMI

arte aspirazioni colori contatti con altri paesi costumi emigrazione flora e fauna gente geografia giornalismo istruzione italia ed europa leggende limiti lingua modi di dire nazioni extraeuropee religiosità riferimenti letterari storia

Milano, Mondadori, 1972

Paese d'ombre

Giuseppe Dessì

pp. 83-84
Così dicendo, presa un’oliva con le sue grosse dita, delicatamente la intaccò con l’unghia e mostrò ad Angelo e Sofia il piccolo verme bianco che, sotto la buccia, aveva mangiato la polpa.

flora e fauna

p. 83
Questi erano impianti primitivi, in cui il frantoio era mosso da un cavallo bendato che girava in tondo azionando le pesanti ruote di granito nella tramoggia, e le presse erano semplici presse a vite continua azionate a braccia. Di solito la squadra completa di ogni mulino era di quattro uomini per le presse e uno che mescolava la pasta nella tramoggia, badava ai fuochi, spillava l’olio con la sessola dalle vaschette, riempiva i fiscoli di giunco quando la pasta era pronta e li sistemava a pila sul piatto rotonde delle presse. Un lavoro duro e faticoso per cui le squadre si alternavano con molta frequenza, e ogni squadra non faceva, di solito, più di quattro macinate al giorno. E bisognava dare il cambio anche al cavallo. Agli uomini si aggiungevano quasi sempre due o tre donne, che portavano acqua dalla fontana pubblica o l’attingevano dal pozzo e sbrigavano altri servizi più leggeri. Nel frantoio del signor Manno invece le cose si svolgevano in tutt’altro modo, da quando aveva adottato la macchina a vapore che metteva in azione sia il frantoio che le presse idrauliche.

costumi

p. 84
laquo;Possibile che non ci sia un rimedio?» sospirava. «Il verme si mangia tutta la polpa, tale e quale come un tarlo; poi esce e si trasforma in una piccola mosca che depone migliaia e migliaia di uova. Bisognerebbe poter distruggere milioni di mosche.»

flora e fauna

p. 84
ldquo;«Sì» egli disse pulendo accuratamente col fazzoletto gli occhiali montati in acciaio che gli lasciavano sul naso un segno rosso come una cicatrice.

colori

pp. 84-85
Se pensava a Balanotti non vedeva più gli olivi carichi di frutti preziosi, ma quei vermetti bianchi che avevano distrutto e avrebbero continuato a distruggere la loro modesta ricchezza.

colori

Indietro...... 721 . 722 . 723 . 724 . 725 . 726 . 727 . 728 . 729 . 730 ......Avanti
 
Centro di Studi Filologici Sardi - via dei Genovesi, 114 09124 Cagliari - P.IVA 01850960905
credits | Informativa sulla privacy |