Milano, Mondadori, 1972
Paese d'ombre
Giuseppe Dessì
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Risalirono tutta la valle del Leni; e più volte attraversarono le rotaie arrugginite della vecchia ferrovia - poco più di una decauville, con uno scartamento di ottantacinque centimetri – che un tempo serviva al trasporto del materiale fino alla fonderia all’imboccatura della valle. […] La ferrovia era il solo mezzo di trasporto idoneo a portar la legna della foresta di Escolca fino al deposito della fonderia di Leni.
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Ora, la foresta di Escolca era a monte, a circa seicento metri sul livello del mare, e la legna doveva essere portata a valle.
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I vagoni vuoti si sarebbero potuti riportare su con tre coppie di muli, quei muli piemontesi, del tutto sconosciuti nell’isola, dei quali l’ingegnere non si stancava di fare gli elogi. […] Quell’anno, fin dall’inizio, le olive di Balanotti erano state portate al frantoio del signor Manno.
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Il flagello era venuto dal nord dell’isola, dov’era cominciato, ed era arrivato fino al Campidano.
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Ma il signor Manno aveva dichiarato ai suoi amici che né la resa né la qualità sarebbe stata quella degli altri anni, a causa della mosca olearia, che aveva rovinato il raccolto.