Milano, Arnoldo Mondadori Editore, 1941
Marianna Sirca
Grazia Deledda
p. 790
La sera della vigilia ella si affacciò un momento alla finestra e il paese e le valli e i monti, fatti di marmo dalla neve gelata, più bianchi ancora sotto la luce di un cielo pallido, le parvero un grande cimitero.
p. 790
Dopo cena sedette accanto al camino; e pure tutta circondata dall'aureola rossa della fiammata, le pareva di aver freddo, di essere ancora ragazzetta, sola, scesa di nascosto ad aspettare il ritorno dello zio dalla messa con la speranza che egli rientrasse con qualcuno, e si facesse un po' di festa come nelle altre case cristiane.
p. 791
Dapprima Marianna aveva sollevato il viso con fierezza, e le sue sopracciglia si sbatterono un poco, lievemente, come due sottili ali d'uccellino; d'un tratto però sentì davvero come un peso sul cuore che glielo schiacciava, e il suo segreto le salì alla gola e parve soffocarla.
p. 792
A volte le pareva di odiare Simone. Perché era venuto nella sua vita? Le aveva portato via la pace, l'orgoglio, come gli agnelli dall'ovile depredato, ed era tornato nella macchia a nascondersi.
p. 792
Erano vestite di rosso e nero, con le bende nere che lasciavano appena intravedere il pallore diafano dei loro volti di medaglia. Pregavano, con le mani composte sul grembo, col rosario che girava lentamente fra le dita rigide, come per moto proprio.