Milano, Arnoldo Mondadori Editore, 1941
Marianna Sirca
Grazia Deledda
p. 789
Solo in fondo alla valletta opposta un cane cominciò ad abbaiare ed altri risposero. E i due compagni si guardarono con l'impressione che i cani si burlassero di loro.
p. 789
L'impresa gli appariva troppo facile.
- Muoviti, - disse a Costantino che aspettava seduto dietro la macchia e guardava come un tesoro l'involto coi cappotti.
- Bell'impresa da marrani! Non ci sono neppure mosche.
p. 789
La casa era deserta, disabitata: anche i mobili erano stati portati via, e solo nella cucina intorno al focolare di pietra ove biancheggiava un mucchio di cenere, due vecchi sgabelli neri pareva aspettassero tristi ma fermi il terribile avvenimento che aveva costretto i padroni ad esulare.
p. 789
La nebbia velava le notti già lunghe e il monte Orthobene fumava di continuo, sull'orizzonte dietro il cortile di Marianna: pareva che le rocce stesse si sciogliessero in vapori grigi; e anche il cuore di Marianna si disfaceva di tristezza.
p. 790
- Stasera l'innamorato ti porterà certo il dono, un porchetto grasso di cui mi serberai la parte.
Così egli continuava a turbarla con le sue allusioni; forse non erano che semplici scherzi, ma lei finiva col sentirsi battere il cuore ogni volta che lo vedeva: eppure il nome di Simone non era mai stato pronunziato da loro.