La bella di Osilo
Marcello Cossu
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Alla placida espressione della fisonomia, ai delicati lineamenti della donzella la si poteva rassomigliare alla Niobe dormente.
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La tapezzeria è di sciamito celeste a stelle d'argento che contribuisce a dare alla camera un aspetto di cielo sereno.
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Il suo bianchissimo viso si confonde nella candida tela di bucato – solo vi brilla il corallino labbro, tumidetto, disposto all'ozio presuntuoso del sonno innocente - ed una treccia bionda e vellutata che scorre tortuosa sull'origliere e perdersi fra le pieghe delle coltri.
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In quel momento nasceva il sole – un suo raggio d'oro penetrando nella colorita invetriata fugò l'incerto bagliore della camera, rendendola più bella e vieppiù sfolgorante pel riflesso degli addobbi.
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E dire che siamo fra Cristiani... fra costoro che hanno per fondamentale principio la carità verso il prossimo! - Davvero? ma se siete così pietosi verso il vostro simile, noi Maomettani, che pur ne chiamate barbari - vi possiamo rispondere che i barbari siete voi - giacchè in nostro petto mai albergarono così iniqui sentimenti.