Milano, Arnoldo Mondadori Editore, 1941
Marianna Sirca
Grazia Deledda
p. 757
Raggiunta? D'un tratto si fermò, si volse, guardò lontano verso la macchia nera della Serra.
p. 757
Camminò fino all'alba dirigendosi verso il monte Gonare del quale vedeva la cima in forma netta di piramide spiccare azzurra fra gli altri monti grigi alla luna.
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Esplorata con uno sguardo d'aquila la solitudine attorno penetrò nella grotta: il fuoco coperto di cenere, un pezzo di carne cruda in un ripostiglio e una cordicella legata a un piuolo sul muro lo avvertirono che il compagno, assente, sarebbe presto tornato.
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Per arrivare dovette aggirarsi in un vero labirinto di macigni, di pietre, di macchie e di alberi selvaggi: fra le querce nere contorte dallo spasimo millenario dei venti le roccie sbucavano qua e là come teste diaboliche; poi un bosco di lecci aspri nani si stringeva intorno alla grotta; ma una volta lassù, egli dominò da una specie di nicchia incavata nel macigno tutto il panorama della valle.
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Cammina, cammina: conosceva i luoghi, le strade, i sentieri come la palma della sua mano. Prima dell'alba arrivò al rifugio, a mezza costa del monte Gonare verso le valli di Olzai.