Milano, Arnoldo Mondadori Editore, 1941
Marianna Sirca
Grazia Deledda
p. 739
Costantino mi seguiva ansando come un cane: ci trovammo in una caverna tutta bianca che pareva di marmo; la volta era bucata e il sole entrava dentro come in un vaglio; il bello è che c'è, in fondo, un altare, un vero altare, con una croce, e un Cristo di pietra naturale, così ben fatto che sembrava vero.
p. 739
Adesso egli raccontava di essere stato ultimamente a conferire appunto coi banditi di Orgosolo, per un affare che non spiegava quale; ma questo non importava; l'interessante era la narrazione del viaggio, su per il monte Santu Janne, per chine, borre, dirupi, labirinti, passaggi sotterranei, grotte e nascondigli misteriosi.
p. 740
- Marianna, e che è accaduto di te in tutto questo tempo? Non pensi a prendere marito?
- Sceglie, - rispose per lei Sebastiano, - li sceglie come si scelgono le pere selvatiche in cerca di quella matura!
p. 743
Ripensò alla sua casa di Nuoro, calda, oscura, quieta, piena di cose preziose; rivide la serva Fidela che vegliava contro i ladri, e tornò a sorridere di se stessa.
p. 744
laquo;Ah, Marianna, che fai? Ecco che egli ti è davvero dentro. È la tentazione.» «Signore Dio liberami», mormorò tirandosi il fazzoletto sul viso: e le parve di essere come un uccellino che si nasconde sotto la sua ala.