Milano, Arnoldo Mondadori Editore, 1941
Elias Portolu
Grazia Deledda
p. 102
- Ti sei divertito, agnello? Eh, ti si vede dal viso: tu hai il viso in color del lievito; devi esserti mascherato, ed hai ballato, ed hai vegliato e ti sei divertito; te lo leggo negli occhi, figliuolino mio.
p. 102
E Madelenedda mia cosa fa? Si diverte? Sì, lasciamola divertire, la piccola colomba; essa è una santa, come zia Annedda; eh, le rassomiglia, più che i suoi figliuoli.
p. 103
Al cader della sera fu vinto da una tristezza, da un languore invincibile. Cominciò a guardare l'orizzonte, verso Nuoro, col desiderio di tornare, di veder Maddalena; vederla almeno da lontano, e stringerle almeno la mano, o chinare almeno la testa sul suo grembo e piangere come un bambino.
p. 103
Per alcuni giorni combatté così; vintosi la prima sera gli fu meno terribile vincersi gli altri giorni in seguito, e non fece ritorno a Nuoro. Ma le forze lo abbandonavano, una tristezza mortale non gli concedeva riposo né di giorno né di notte: e sentiva che ritornando in paese e rivedendo Maddalena non avrebbe più resistito contro la tentazione.
p. 103
laquo;Ahimè, egli mi ammazza se gli dico questo!», pensò poi; «e avrebbe ragione di schiacciarmi col piede, come una rana.»