Milano, Arnoldo Mondadori Editore, 1941
Elias Portolu
Grazia Deledda
p. 71
- Il fatto che ti ho raccontato, - aggiunse il vecchio, - non ha, certo, confronto con la tua storia; ma dimostra egualmente come al disopra di noi ci sia una forza che noi non possiamo vincere. Tuttavia se tu puoi, Elias Portolu, cerca di fare qualche cosa!
p. 72
Il ruscello lì accanto mormorava fra i giunchi; una brezza piacevole serpeggiava fra i sambuchi e le alte erbe destandovi lunghi fruscii.
p. 72
D'improvviso sollevò il capo, e stette come ad ascoltare una voce lontana; poi prese il foglio, la penna, il tubolo, rimise tutto nel nascondiglio, e ritornò verso la capanna. Non poteva vincer la forza superiore di cui gli aveva parlato zio Martinu.
p. 72
Elias pensava, con le mani non più bianche ferme sul foglio di carta ordinaria steso sulla pietra.
p. 72
Venne l'estate. Tutta la tanca diventò d'un bel giallo pallido, tranne nelle macchie e lungo la riva del ruscello dove la vegetazione prese un rigoglio tropicale.