Milano, Arnoldo Mondadori Editore, 1941
Elias Portolu
Grazia Deledda
p. 23
Invece gli uomini non ci badano, a questo. Basta loro che l'annata sia buona, che facciano molto formaggio, molto frumento, molte olive. Ah, essi non sanno che la vita è così breve, che tutte le cose del mondo passano così presto.
p. 24
Dietro gli orti, dietro lo stradale, in lontananza, si sentiva uno scampanio argentino di pecore al pascolo; veniva nell'aria un aspro profumo d'erba fresca.
p. 24
- Basta, ora è tutto passato: ora i tuoi figli sembrano davvero dei colombi, come dice Berte tuo marito. Basta che fra loro regni sempre la concordia, l'amore...
p. 24
- Voi avete ragione; io ho sperimentato la vita; non che meritassi la disgrazia che ho avuto, perché, voi lo sapete, io ero innocente, ma perché il Signore non paga il sabato. Sono stato cattivo figliolo, e Dio mi ha punito, mi ha fatto invecchiare innanzi tempo. I cattivi compagni mi avevano traviato, ed è perché praticavo con male compagnie che sono stato travolto in quella disgrazia.
p. 26
Il Signore ha istituito il matrimonio perché si uniscano santamente un uomo e una donna, non già un ricco e una ricca, o un povero e una povera.