Milano, Arnoldo Mondadori Editore, 1941
Colombi e sparvieri
Grazia Deledda
p. 358
Parlava con ironia, il prete? Dall'alto del suo vecchio cavallo il nonno abbassò gli occhi che avevano ancora lo sguardo dell'aquila, e accennò di sì, di sì, approvando, ma pur esso alquanto ironico.
p. 358
Anche sul cielo lucido del crepuscolo brillava l'oro delle prime stelle; cadeva una sera pura e dolce, l'aria odorava di erbe aromatiche, le rondini stridevano ancora volando da una casupola all'altra come eccitate anch'esse da una smania di vita che ritardava l'ora del loro riposo.
p. 358
- Come andiamo, pride Defrà, - domandò a voce alta; ma anche la sua voce, come la sua figura, s'era come rammollita..
p. 358
- E noi invecchiamo, pride Defrà! Ah, sì, tutte le stagioni arrivano!
p. 359
Egli invidiò Jorgj; ma poi si sollevò e si rimise a camminare, mentre dal paesetto salivano gridi di gioia e davanti alla chiesetta di San Giovanni, al di là del Municipio, alcuni buontemponi accendevano qualche razzo e i fanciulli davano fuoco a una catasta di rami di lentischio.