Milano, Arnoldo Mondadori Editore, 1941
Colombi e sparvieri
Grazia Deledda
p. 300
E parlarono di piccole cose, del paese e dei paesani, del servetto e del vetturale; Jorgj si fece coraggio e le raccontò di averla già veduta una volta, a Nuoro, come in sogno.
p. 300
C'era tanta folla: eppoi tutti guardavano lei... Era la più elegante; aveva un vestito color d'argento e un velo scintillante...
p. 301
Mariana intanto s'era voltata verso il tavolino e toccava gli oggetti, dapprima timidamente, poi con curiosità, infine con prepotenza, accomodando i volumi gualciti che non volevano star chiusi, allontanando dalla penna la forchetta zoppa; mandando giù per terra un pezzetto di biscotto che attirava tutte le primaticce mosche della stamberga.
p. 301
- Le piace Pascoli?
- Lo so quasi tutto a memoria.
- E D'Annunzio?
p. 301
C'è un posto, dietro la chiesa, che io amo tanto, sa, all'angolo dell'abside: vada là verso il tramonto, vedrà l'altipiano tingersi di rosso, poi di violetto, e le parrà di essere ai piedi d'un castello barbarico.