Milano, Arnoldo Mondadori Editore, 1941
Colombi e sparvieri
Grazia Deledda
p. 292
Dionisi s'avanzò guardando fisso coi suoi occhi rotondi e verdastri lo sfondo del cielo azzurro solcato di nuvole bianchiccie.
p. 293
In quel momento s'udì un coro di ragazzetti che giravano per il paese con un fazzoletto legato ad una canna a guisa di stendardo e imploravano appunto la pioggia.
Dazenos abba, Sennore,
Pro custa necessidade;
Sos anzones pedin abba
E nois pedimus pane...
p. 293
- Ecco, - disse Jorgj accennando col dito alle voci lontane. - Sì, il Signore ci castiga perché i nostri peccati son grandi. Come l'altro non rispondeva né si moveva gli accennò di accostarsi al letto e ripeté a voce alta:
- Il Signore ci castiga perché i nostri peccati son grandi! Sei stato a confessarti? Dionì, l'hai fatto davvero il precetto pasquale?.
- L'ho fatto sì! Ogni cristiano lo fa.
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laquo;Vieni con me», dice, «ti farò vedere una cosa». E mi fa cambiar strada e mi conduce in un posto bellissimo sotto un pergolato carico di grappoli neri.
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Era vestita di bianco, con un gran cappello nero una cui falda le calava fino all'omero e l'altra lasciava scorgere i suoi capelli lucidi e la rosa di nastro sull'orecchio.