La bella di Osilo
Marcello Cossu
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Già si udiva il confuso scalpito dei cavalli mossi a gran carriera, alcun che di aspro e di formidabile che si avvicinava visibilmente alla comune meta, con manifesto terrore di tutti gli spettatori.
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Egli veniva con un corteo di cavalieri corazzati, i quali stavangli in giro rispettosi, obbedienti e pronti a eseguire a un suo cenno qualunque comando per tristo che fosse – Egli spiccava sovra ogni altro per lo splendore delle sue armi, pel ricco cimiero e per la pomposa gualdrappa a liste d'argento con lo stemma in oro della sua famiglia, che bordava magnificamente il suo destriero.
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Alla sua comparsa, si confondeva ogni pudica fanciulla - fuggiva allibita e si raccoglieva simile a tortorella insidiata dallo sparviero.... A lui, l'infelice vassallo, se mai nel giardino d'amore avesse colto una primaticcia rosa, sollecito la presenta, acciò egli per primo per primo ne assorba tutto il verginal profumo!
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E la Sardegna, questa terra mai sempre contrariata da nemica stella, doveva pur essa una volta abbassare il capo a sì iniquo governo.
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Le vicine campagne erano percorse da gruppi di gente azzimata a festa, che si avviava premurosa verso quel luogo.