Milano, Arnoldo Mondadori Editore, 1941
Colombi e sparvieri
Grazia Deledda
p. 266
Anche Jorgj sentiva cader la sua collera: quando il disco cremisi del sole sparve lasciando sull'orizzonte un gran velo violaceo gli parve che nella stamberga si spandesse il colore delle violette appassite e sul suo cuore un velo di pace.
p. 266
Anche Jorgj sentiva cader la sua collera: quando il disco cremisi del sole sparve lasciando sull'orizzonte un gran velo violaceo gli parve che nella stamberga si spandesse il colore delle violette appassite e sul suo cuore un velo di pace.
p. 266
In fondo c'era una scatola di latta dipinta: due cammelli gialli carichi di roba guidati da due beduini bianchi e neri correvano attraverso un deserto rosso: il cielo era violetto e all'orizzonte apparivano le palme verdi di un'oasi.
p. 267
Il ragazzo parlava tra il serio e il faceto, mentre gli occhi di Jorgj fissavano di nuovo le violette e la commozione del primo momento lo riprendeva.
p. 267
Il suo cuore appassito ma non ancora morto, come quelle violette misteriose, batteva a sbalzi: così il cuore d'un anestesizzato piano piano si sveglia e torna alla vita.