Milano, Arnoldo Mondadori Editore, 1941
Colombi e sparvieri
Grazia Deledda
p. 255
Pensieri non te ne mancheranno; allora i mosconi potranno anche pungerti e tu non scuoterai neppur la testa per scacciarli via.
p. 255
Una volta, nipote mia, - egli continuò, raddolcito dall'attitudine umile e dolorosa di Columba che aveva reclinato la testa rannicchiandosi sull'angolo del focolare, - io passavo nel salto di Dorgotori, ai miei tempi, quando avevo i garetti come quelli dei cervi; ed ecco vedo un uomo che coglie scope.
p. 255
Sadurru Chessa era ricco, nipote mia; aveva trecento vacche figliate. Suo figlio aveva persino studiato per
diventar dottore, ma segui i consigli di questo, segui i consigli di quello, egli interruppe gli studi, si diede al commercio, fece tutti i mestieri, si mangiò tutto il patrimonio, cadde in miseria e finì col fare lo scoparo! Così ti dico, piccola colomba mia, fa quello che vuoi, non seguire i consigli di nessuno!
p. 255
Domenica delle Palme verrà Zuampredu per le pubblicazioni; poi verrà il giorno delle nozze, e ve ne andrete: andrai al suo ovile, conterai le sue vacche, avrai in consegna il denaro per pagar i servi.
p. 255
Ebbene, e non riconosco in lui un mio amico di fanciullezza, il figlio di Sadurru Chessa di Tibi?