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Corsi su spaventata e lo trovai rosso in viso, congestionato, con la bava sulle labbra... egli sempre così calmo!

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Il terribile pensiero continuava a percuotermi il cranio: vedevo rosso, avevo desiderio di urlare.

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Io aspettavo Columba, ma ella non veniva: in vece sua venne il marito di Banna e mi disse che tutto si riduceva ad un pettegolezzo; che era la mia matrigna a diffamarmi, e infine che io esageravo e cercavo tutti i mezzi per abbandonare Columba.

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Era una notte interlunare, ma io distinguevo i profili neri del paesaggio, vedevo qua e là qualche luce lontana e sentivo il profumo che saliva dalle macchie, un profumo così intenso che quasi mi dava un senso di ebbrezza.

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Ma un giorno uscii: passando davanti alla fontana vidi le donne guardarmi con curiosità e mormorare, e in piazza mi parve che gli sfaccendati e i pregiudicati mi salutassero ammiccandomi come ad un nuovo compagno.

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