Milano, Arnoldo Mondadori Editore, 1941
Colombi e sparvieri
Grazia Deledda
p. 200
- Perché non guardi Columba, la nostra vicina? Essa ha roba e zio Remundu molti denari. Si dice che quando era bandito abbia trovato un accusorgiu.
p. 200
Non ero più il ragazzaccio degli anni scorsi ma uno studentello che poteva diventare qualche cosa.
p. 200
Guardatela adesso che è ragazzetta; altrimenti si sposa con qualche altro. Così, se tu diventi notaio e segretario comunale, potrete formare una famiglia ricca e rispettata.
p. 201
Allora tutto mi sembrava poetico nella casa dei miei vicini, il pozzo primitivo che ricorda la costruzione dei nuraghes, i cavalli che ruminavano il fieno estraendolo dai cestini di canna, il vecchio che li accarezzava e parlava loro come ad amici, la mola romana trainata dall'asinello, la vecchia serva che puliva la farina seduta sotto la tettoia, i ballatoi di legno, e soprattutto una specie di veranda sporgente sul cortile sopra il portico terreno.
p. 201
Di due anni più giovane di Columba io ero già alto e forte mentre lei, sottile come un asfodelo, sembrava ancora una bambina.