Cagliari, Tipografia del Corriere di Sardegna, 1875
Elodia e la repubblica sassarese. Romanzo storico
Marcello Cossu
p. 209
Altra diede mano ad atterrare l'olmo in segno di compiuta scontitta e finalmente una terza si avviò al castello.
p. 209
Ed ecco una torma d'armati con fiaccole accese, quali con picche, quali con stocchi, spade ed alabarde.
p. 212
No - gli rispose l'Etiopo – no, anzi vo' che tu scenda vivo per esser così divorato dai vermi delle tue vittime.
p. 213
Detto fatto lasciò cadere sul pavimento o proprio in certo angolo segnato in rosso, il corpo del misero Marchese.
p. 213
Queste le dorate speranze che io vagheggiava su di te lungamente? questo il conforto che io doveva avere ai già tardi miei giorni?.... O cieli, troppo è grande la sciagura perchè io la sopporti più a lungo! - Non bastava d'avermi orbato della povera Susanna nel verde fiore de'suoi anni.