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arte aspirazioni colori contatti con altri paesi costumi emigrazione flora e fauna gente geografia giornalismo istruzione italia ed europa leggende limiti lingua modi di dire nazioni extraeuropee religiosità riferimenti letterari storia

Cagliari, Tipografia del Corriere di Sardegna, 1875

Elodia e la repubblica sassarese. Romanzo storico

Marcello Cossu

pp. 139-140
Il Mago avea detto alla madre mia quando mi partorì, che io doveva essere infelice.... e il Mago non si poteva ingannare... Le disse ancora che io verrei perseguitato da Arimane e Arimane mi perseguitò a segno di rapirmi la sposa e ogni bene al mondo.

leggende, religiosità

p. 140
Balzò inallora furibonda dal letto, corse e ricorse tutta la camera, e come leoparda or ora chiusa in gabbia si studia crollarne le sbarre di ferro, così ella slanciatasi sulla porta, tentò con sforzi sovrumani atterrarla.

flora e fauna, modi di dire

p. 144
Ebbene, io vi giuro pel mio Dio, che voi uscirete sana e incontaminata da questo covo di serpi.

flora e fauna, modi di dire

pp. 144-145
Aveva ella avuto, nella trascorsa notte, una assai tetra visione in cui se l'era appresentata la madre avvolta in un sepolcrale lenzuolo e tutta lagrimosa. La pietosa figlia pensò che il sogno alludesse alla poca cura che ella poneva nel visitare le ossa della povera madre per cui si proponeva in quel giorno compiere il filial dovere, recandosi in quella villa ove appunto stavano raccolte le ceneri di Susanna. Infatti in uno spianato del delizioso possesso, s'ergeva una cappella ombreggiata da salici piangenti e da cipressi; dentro di essa vi era un marmoreo mausoleo – la tomba della madre di Elodia. La mesta fanciulla qui giunta s'inginocchiò e fece una lunga preghiera, poi si levò, baciò teneramente sul monumento e uscì seguita dalla fida compagna. Ella non tardò a provare un soavissimo ristoro alle sue pene; quella preghiera or ora innalzata al trono di Dio per la pace di sua madre, si riversava sul di lei cuore in tanta calma e lenimento; il suo spirito a un tratto diventò tranquillo, gaio, il suo viso si compose a letizia e sorrise. O quanta dolcezza apporta nei cuori la prece dei morti!

arte, flora e fauna, geografia, lingua, religiosità

pp. 145-146
Ella diceva son pur belle le sarde ville; ma non però così sfarzose e lussureggianti come le nostre d'Oriente. Qui non sono le pacifiche nostre ombre di palme; mancano il cipro, il nardo, il cinamomo e gli alberi d'incenso, di mirra, d'aloe e d'ogni più eccellente aromato; mancano il laghetti d'acque cristalline, ove guizzano infinità di pesciolini d'oro, i zampilli d'acque odorifere alle nostre religiose abluzioni e mille inenarrabili magnificenze che in quella nostra terra a larga mano son sparse. O, se voi, madonna, avreste potuto vedere i giardini del Soldano, il suo sontuoso Harem, avreste creduto la terra imparadisata.

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