Milano, Arnoldo Mondadori Editore, 1945
Cenere
Grazia Deledda
p. 42
Eppure voi siete più cattivi di Efes. Tutti nel mondo siamo cattivi, agnellino mio, ma bisogna che ci compatiamo a vicenda: altrimenti guai, ci divoreremmo come i pesci del mare. Re Salomone disse che spetta soltanto a Dio giudicare... Hai capito?
p. 42
Sì, il vecchio ortolano aspettava la mattina per tempo che qualche ragazzetta passasse nello stradale; la chiamava promettendole fave e insalata, e quando l'aveva attirata entro l'orto cercava...
p. 43
Egli aveva preparato i maccheroni: così egli chiamava certi gnocchi grossi e duri come mandorle, conditi con salsa di pomidoro secchi.
p. 43
- Scompaiono tutti i gatti del vicinato! Chi li ruba cosa ne fa?
- Ebbene, li fa arrostire. La carne è buona, sai; sembra carne di lepre. In continente la vendono per lepre: così dice mio padre.
p. 43
I due amici mangiarono in compagnia d'un gattino grigio che con lo zampino bruciacchiato prendeva famigliarmente i gnocchi dal piatto comune e se li portava furbescamente in un angolo della cucina.