Milano, Arnoldo Mondadori Editore, 1945
Cenere
Grazia Deledda
p. 22
- Volevo prenderle con te, ecco; ora vediamo se troviamo il nido della cornacchia.
p. 22
Di sua madre, in quel tempo, egli serbò pochi ricordi perché la vedeva di rado; ella stava sempre fuori; lavorava a giornata per le case o pei campi, nelle coltivazioni di patate, e ritornava verso sera, lacera, livida dal freddo, affamata.
p. 23
- Dove si trova?
- A Nuoro. Nuoro è una città grande, che si vede dal Gennargentu. Io conosco il Monsignore di Nuoro perché mi ha cresimato.
- Ci sei stato tu, a Nuoro?
p. 23
Anania, dopo questi discorsi, seguiva volentieri Zuanne anche quando aveva freddo, e continuamente gli domandava notizie di suo padre, di Nuoro, della strada che bisognava percorrere per arrivare alla città.
p. 23
Una sera, agli ultimi di novembre, Olì, dopo essere stata a Nuoro per la festa delle Grazie, litigò con la vedova; già da qualche tempo ella si bisticciava con tutte le persone che incontrava, e percuoteva i bambini.