Cagliari, Tipografia del Corriere di Sardegna, 1875
Elodia e la repubblica sassarese. Romanzo storico
Marcello Cossu
p. 124
Non è solito suo essere mattiniero... qui gatta ci cova.
p. 124
Il suo aspetto era truce più che mai; aveva gli occhi infossati, le orbite tinte intorno a paonazzo, il volto livido livido.
p. 128
Assicurargli mari e monti che a promettere non ci si spende un picciolo - ed egli - che è ambiziosissimo, vedrai, non si farà molto pregare - sarà nostro.
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Se potessimo indurlo e salvar capra e cavoli.
p. 130
La città di Ardara era immersa nel sonno e tranne i passi misurati delle ascolte e l'argentino cuccurrire del gallo, non vi si udiva alcunche d'altro. Sul battuto d'una torre del Castello se ne stava a quell'ora un uomo fermo, immobile. Con ambo i gomiti infissi fra i merli si reggeva tutto il capo nelle palme e intensamente pensava.