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arte aspirazioni colori contatti con altri paesi costumi emigrazione flora e fauna gente geografia giornalismo istruzione italia ed europa leggende limiti lingua modi di dire nazioni extraeuropee religiosità riferimenti letterari storia

Milano, Arnoldo Mondadori Editore

Canne al vento

Grazia Deledda

p. 526

Passò la notte nella capanna e siccome era venuto su un gran vento e le canne del ciglione gemevano come anime in pena, destando paura al piccolo guardiano, egli cominciò a raccontare le storie della Bibbia, imitando l'accento del cieco.

flora e fauna, religiosità

p. 526
Aveva preso un cavallo a nolo, perché costa meno della carrozza; e mi prese in groppa: era bello, andare così, pareva di esser giganti.

flora e fauna

p. 526
- Dimmi tutto; puoi dirmelo, Zuannantò. Io sono come di famiglia.
- Sì, ecco, vi dirò.Dunque Grixenda stava male; si consumava, come un lucignolo. Di notte aveva la febbre: s'alzava come una matta e diceva: «voglio andare a Nuoro». Ma quando si trattava di aprir la porta non poteva. Capite: c'era fuori la nonna che spingeva la porta e le impediva di andare. Allora, una volta, sono andato io, a Nuoro.

contatti con altri paesi

p. 526
Credo che abbiano litigato perché venne fuori con gli occhi rossi, come avesse pianto; Grixenda lo guardava e rideva, ma stringeva i denti.

colori

p. 527
an style="font-size: small;">Fuori le canne dei ciglione frusciavano con tale violenza che pareva combattessero una battaglia.

flora e fauna

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