Milano, Arnoldo Mondadori Editore
Canne al vento
Grazia Deledda
p. 482
L'erba rimaneva lungo i muri delle case deserte. Un silenzio dolce profondo avvolgeva tutte le
cose; nuvole gialle si affacciavano stupite sul Monte umido, e dall'alto del paese, davanti al portone
delle dame, si vedeva la pianura coperta di giunchi dorati, e il fiume verde fra isole di sabbia
bianca.
p. 482
Il silenzio era tale che s'udivano le donne a sbattere i panni laggiù, sotto il pino solitario della riva.
p. 482
L'erba rimaneva lungo i muri delle case deserte. Un silenzio dolce profondo avvolgeva tutte le cose; nuvole gialle si affacciavano stupite sul Monte umido, e dall'alto del paese, davanti al portone delle dame, si vedeva la pianura coperta di giunchi dorati, e il fiume verde fra isole di sabbia bianca.
p. 483
Eh, dico, si può andare in qualche posto; a Badde Saliche, anche, il mio podere verso il mare; c'è ancora un po' d'uva bianca...
p. 484
Il suo andirivieni con don Predu destava soprattutto i sospetti delle serve: Stefana guardò se sotto la soglia ci fosse qualche oggetto magico nascosto, e Pacciana trovò un giorno una spilla nera nel letto del padrone...