Milano, Arnoldo Mondadori Editore
Canne al vento
Grazia Deledda
p. 469
Tutti i folletti e i mostri s'erano scossi e danzavano nell'ombra, inseguendolo e circondandolo.
Ed ecco adesso egli aspettava di nuovo: ma Giacinto aveva anche lui preso un aspetto mostruoso, come se gli spiriti notturni l'avessero portato via nel loro regno misterioso ed egli ritornasse di là orribilmente deformato.
Meglio non tornasse mai.
p. 470
Efix teneva ancora il gelsomino in mano e il fiorellino tremò nel buio, come di un dolore proprio.
p. 470
- Efix, ho sentito! - ella ripeté con voce monotona: ma d'improvviso la sua figura balzò, l'ombra parve diventare alta, enorme. Efix la sentì sopra di sé come una tigre.
p. 470
Si curvava, si curvava, e sul suo profilo nero come su quello di una montagna Efix vedeva brillare una stella.
p. 470
Le due donne se ne andarono confortate; egli rientrò e vide Noemi sorgergli davanti come un'ombra nera ferma palpabile.