Cagliari, Tipografia del Corriere di Sardegna, 1875
Elodia e la repubblica sassarese. Romanzo storico
Marcello Cossu
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L'ambiente della camera è tiepido e profumato – onde reputeresti quel luogo un Harem di donna musulmana.
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Alla placida espressione della fisonomia, ai delicati lineamenti della verginella, la si poteva assimigliare alla Niobe dormente.
p. 89
Il suo bianchissimo viso sembra confondersi nella finissima tela di bucato – solo vi brilla il labbro corallino, tumidetto, disposto a quell'ozio presuntuoso del sonno innocente, ed una treccia bionda e vellutata che scorre tortuosa sull'origliere e perdersi fra le pieghe delle coperte.
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Finalmente apre i suoi grandi occhi azzurri, li volge mestamente sull'effige di una Santa e prega. Qui - pari allo stormir della froda pel leggiero alito di vento, - sentesi il frascio di vesti donnesche e di passi che si avvicinano - e tosto ecco comparire una graziosa donzella dai capelli neri lievemente ondati, dagli occhi dolcissimi ed espressivi, però pallida nel volto e assai mesta. Ella era vestita all'orientale e teneva sollevato sul capo il suo velo bianco bordato d'argento formandole così gentil ghirlanda.
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Voi mi confondente, illustre madonna, - rispose la fanciulla orientale - io non ho di che legnarmi presso di voi.