Milano, Arnoldo Mondadori Editore
Canne al vento
Grazia Deledda
p. 397
Donna Ester s'avvicinò, al pozzo per coprire con un'assicella una piantina di garofani, salì svelta le scale, chiuse porte e finestre.
p. 397
Al suo passare il ballatoio scricchiolava e dal muro e dal legno corroso pioveva una polverina grigia come cenere.
p. 398
- Donna Ester, non vedo più i fasci di canne. Le ha poi vendute?
p. 398
- È un bravo ragazzo. Farà fortuna. Bisogna comprargli un cavallo. Però...
p. 398
Alta e scarna, col viso egizio inquadrato dal fazzoletto nero con le cocche ripiegate alla sommità del capo, la vecchia filava seduta sullo scalino della sua catapecchia di pietre nerastre.