Cagliari, Tipografia del Corriere di Sardegna, 1875
Elodia e la repubblica sassarese. Romanzo storico
Marcello Cossu
p. 66
La Camera Gialla.
p. 69
Voglio sperare che tracannato questo veleno, la non avrà più desiderio della morte... se tanto costei non si ha in corpo un qualche demonio, che inallora l'affare tornerebbe un po' serio.... e bisognerebbe ricorrere al prete e all'acqua santa, i soli specifici per cacciar via i demonii; ad ogni modo v'è quel proverbio che dice: tentare non nocet.... tentiamo adunque e vedremo!
p. 69
Per Bacco! Se ci sono... reclami il nappo; voglio subito andare da quella strega, che vuole sempre morire - ma che non lascia un sol giorno di mangiare del pane come che sia inferigno e nero.
p. 70
Questa veniva tappezzata da una stoffa gialliccia o per meglio dire: da una stofa frusta e sbiadita dal tempo. Alle quattro pareti stavano affissi i ritratti in legno di tutti i dinasti di Torres – disposti in ordine cronologico; vi era solo un vuoto il quale sarebbe stato occupato dal ritratto di Michele Zanche dietro sua morte, succeduta la quale doveva pur farla finita la dominazione dei Giudici nel Logudoro.
pp. 71-72
L'ordine della nostra istoria vuole che ne portiamo in Sassari nella via Turritana in quel tempo primaria fra le altre vie della città e in cui fissavano dimora le incessanti emigrazioni dall'antica Torres ormai distrutta – d'onde prendeva poi nome la via. La via Turritana era inallora lunga, spaziosa e andava a mettere, come al giorno d'oggi si vede, nella mole del duomo dedicato in quell'epoca a Nostra Signora del Popolo. Vi facevano bella mostra i grandiosi palagi delle illustri famiglie torreggiane e sassaresi fra di cui tutti, spiccava quello dei Catoni.