Stefano Sampol Gandolfo
Roma, Tip. G. Ciotola
L'eremita di Ripaglia ossia l'antipapa Amedeo VIII di Savoia
Stefano Sampol Gandolfo
p. 97
Il sovrano colore per la toletta di una bella signora, è il nero. Ove è un altro colore, che più o meglio del nero faccia spiccare il roseo, il pallido, il cilestre, il corallino, il candido, il purperco, l’oro, il lapislazzuli, l’argento, lo smeraldo, l’onice, il diamante?
La intelligente Baronessa Normand fu del nostro avviso. Essa […] sedeva regina nel salone, in tutto lo splendore delle sue bellezze, delle sue grazie, e delle sue preziosissime gemme, vestita di nero.
pp. 97-98
I sovrani pennelli di Michelangelo, celebre per le teste, di Raffaello, famoso pei volti, del Ghirlandaio per gli occhi, di Wandik pei profili, di Andrea del Sarto per le braccia e per le mani, di Gherardo delle Notti per i busti, di Giorgione e di Rubens per la squisitezza dei panneggiamenti e la naturalezza delle pose, tutti, se l’avessero veduta in quel giorno, avrebbero eternato nelle loro tele qualcuna delle rare bellezze di Guglielmina Normand.
p. 98
Scoccavano le 12, e già l’anima di Guglielmina si risentiva di qualche leggiero movimento d’irrequietudine, quando la solita femminea voce del suo famiglio, sollevata la tenda di damasco giallo e fattosi alquanto innanzi al limitare della porta del salone, annunziò inchinandosi.
p. 109
Il Barone Carlo di Roisand non appartiene più a questo mondo, è entrato nella eternità. Esso è spirato da perfetto cristiano e da perfetto gentiluomo qual visse: col dolce nome nel cuore e sul labbro del suo Dio, del suo Sovrano, della sua sposa e del suo figliuolo; perdonando a tutti, chiedendo perdono a tutti, e tutti ringraziando.
Pace all’anima sua e conforto a voi: nel nome di Dio, Padre, Figliuolo e Spirito Santo.
p. 109
La stessa sera il Duca Amedeo VIII di Savoia abbandonava la città di Vercelli, diretto alla volta di Torino. L’indomani all’alba anche la Baronessa Normand lasciava la sua Villa, diretta alla volta della città di Susa.