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Stefano Sampol Gandolfo

opere

L'eremita di Ripaglia ossia l'antipapa Amedeo VIII di Savoia

Stefano Sampol Gandolfo

Roma, Tip. G. Ciotola

L'eremita di Ripaglia ossia l'antipapa Amedeo VIII di Savoia

Stefano Sampol Gandolfo

pp. 66-67
Ed è perciò che le compatiamo anche nella Casa di Savoia, ove sembrano ereditarie, a chi considera che con esse quella prosapia ha incominciato, e con esse ha continuato, meno di tempo in tempo qualche rara eccezione, sino al primo re d’Italia, il famosissimo re Vittorio Emanuele II dalle Lunghe Mani.

storia

p. 67
Sul cominciare del secolo medesimo, terminato il secondo regno italo in Arduino, che si rifugiava in un chiostro, e spentasi in Bosone la linea dei re delle due Borgogne, l’imperatore Corrado il Salico investì della signoria della Moriana, e dicono anche di una porzione della Valle d’Aosta, Umberto dalle bianche mani, povero conte feudatario di un piccolo distretto montuoso della Savoia, il quale risiedeva nella Rocca di Carbonara, situata sull’ermo dirupo sovrapposto ad Acquabella, non lungi dalla confluenza dell’Isero coll’Arco.

geografia, italia ed europa, storia

p. 67
Oddone, figliuolo di Umberto [dalle bianche mani], porgendo la mano di sposo alla tanto celebre Adelaide di Susa, figlia unica ed erede di Manfredi II, ultimo marchese d’Italia, incominciò verso il 1045 ad estendere la sua sovranità di qua delle Alpi, procacciando poi ai suoi successori il possesso della Marca di Susa, la quale comprendeva tutte le valli alpine chiuse tra la Dora Baltea e il Pesio.

italia ed europa, storia

pp. 67-68
La marchesa Adelaide [di Susa] avea già smembrato le sue provincie per costituire una dote alla sua nipote Beatrice, dal che prese origine la dignità dei marchesi di Saluzzo, i quali, sebbene tenuti a riconoscersi feudatari della Casa di Savoia, le furono però sempre ostili. Come le furono sempre ostili i marchesi di Monferrato, i conti di Biandrate, ed i signori di Busca. E come le furono sempre ostili le signorie d’Alba, di Cuneo, Bene, Chieri, Mondovì, Savigliano, Alessandria, Nizza della Paglia, Fossano, Cherasco, Carmagnola ed altre illustri città, che per isfuggire alle ambiziose mire e alle invaditrici tendenze dei Savoia, sull’esempio della indomita città d’Asti, si proclamarono indipendenti, e si costituirono in tante repubbliche.
Repubbliche, città libere e indipendenti, che i signori di Savoia, tanto oggi in grido di amanti di libertà e di indipendenza, […] assaltarono, saccheggiarono, distrussero.
Così progredì, così s’ingrandì sempre la Casa di Savoia sino ad Amedeo VII, col quale finì la linea dei Conti di quella Casa, per dar principio nei primordi del secolo XV alla linea dei Duchi con Amedeo VIII.

italia ed europa, storia

p. 68
Il quale [Amedeo VIII], oltre a varii altri acquisti, comprò dai Grigioni la Valle d’Ossola posta tra il San Gottardo e il Monte Rosa. E morto in seguito Ludovico, principe di Morea e d’Acaia, e signore di Piemonte, entrò in possesso di tutte le provincie piemontesi per dIritto di successione quale agnato. Come entrò in possesso della contea di Vercelli sino alle rive della Sesia, per cessione fattagliene dal genero Filippo Maria Visconti duca di Milano, al quale avea dato in isposa una sua figliuola.

italia ed europa, storia

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