Stefano Sampol Gandolfo
Roma, Tip. G. Ciotola
L'eremita di Ripaglia ossia l'antipapa Amedeo VIII di Savoia
Stefano Sampol Gandolfo
pp. 145-146
Mi pare che quando il Signore Iddio e la Madonna Santissima ci mandano una fortuna così grande, che non meritiamo, sarebbe una ingratitudine, un peccato mortale disprezzarla e rifiutarla&helli
p. 146
Seguì per quasi mezz’ora un profondissimo silenzio, interrotto soltanto dai sospiri del marito e del figlio, dall’agitato svolazzare degli augelletti, che pippiavano intorno alla capanna di Gesù Bambino, e dall’irrequieto saliscendi dello scoiattolo su pel tronco e pei rami dell’albero di Natale.
pp. 146-147
Una sola figura era rimasta sempre immobile. Lucida nel suo bellissimo volto per il riflesso degli ardenti tizzoni del focolare, cogli occhi fissi al suolo, nel candido costume notturno, in cui era stata a quell’ora sorpresa, colle sue belle mani stringenti ancora una mela destinata al suo prediletto scoiattolo, l’avreste detta una di quelle figure, che il Beato Angelico solea dipingere in ginocchio.
p. 148
Non è degna del tuo amore
La tua rozza Anna Maria,
Eppur t’ama e l’ami tu…
Casto Padre del Signore,
Verginella madre mia,
O Bambino mio Gesù…
Voi leggete nel mio cuore,
Questo amor, che sì m’iudia,
È passione, od è virtù?...
p. 151
Terzo, in quella nobile gara di letizia e di magnificenza, si appressò cortese al letto della commossa, estatica e sorridente fidanzata, a cui il cuore e l’affetto mettevano di quando in quando sul porporino labbro espressioni superiori di molto alla sua nascita ed alla sua educazione, il Barone d’Oulx.