Stefano Sampol Gandolfo
Roma, Tip. G. Ciotola
L'eremita di Ripaglia ossia l'antipapa Amedeo VIII di Savoia
Stefano Sampol Gandolfo
p. 119
Quella che ne chiude l’uscita, se bene osservate, è formata di una breccia grigiastra suscettibile di un bellissimo pulimento.
pp. 119-120
I pilastri sono colonne fregiate di bizzarrissimi fogliami e contornate di capitelli di una forma singolarissima. L’arco della porta è di serpentino; la faccia esterna dell’architrave è fregiata dai 12 segni dello Zodiaco, coi loro nomi espressi nelle lettere, che si usavano nel secolo undecimo.
La Chiesa conteneva forse nel suo interno, in altri tempi, qualche interessante monumento. Ma […] oggi nulla offre che meriti l’attenzione, se ne eccettuate un deposito sepolcrale. Sul quale è scolpita la figura di un cavaliere, senza alcun titolo; ma che dagli archivi sappiamo essere uno dei più generosi benefattori dell’Abbadia, morto nel 1233: il Conte Tomaso, Bastardo della casa di Savoia.
p. 120
Chi visita la monumentale Badia di S. Michele della Chiusa sul Pirchiriano presso Susa e non sale fino in cima alla torre delle sue campane, per godersi l’incanto del panorama, che gli offre l’erta via del Moncenisio a tramontana, il subiacente fondo della Val di Susa, ove fragorosamente precipita la Dora, la superba vetta di Rocciamelone col suo bel tempietto sacro a Maria delle Nevi, e nel lato opposto di mezzodì la bella Torino, alle cui spalle si erge di là del Po il maestoso culmine di Soperga, commette un grosso peccato mortale d’intelletto e di spirito. Come lo commette chi non si affaccia a contemplare, dall’aspra sua roccia dietro al Monastero, il così detto Salto della Bella Alda, e non se ne fa narrare la pietosa storia.
p. 121
Signori! Nel decorso del secolo tredicesimo, una vezzosa fanciulla di questi contorni, per nome Alda, era un giorno inseguita da un soldato, che le voleva recare villania. Già stava per afferrarla, quando essa invoca la Vergine protettrice della castità, e si slancia dalla rupe nella sottoposta vallata, senza la menoma offesa del suo candido corpo. Di questo prodigio resasi vanitosa, presume un giorno la bella Alda di rinnovare il salto a capriccio. Ma questa volta la Vergine niega soccorso all’atto della sua orgogliosa temerità; e il corpo di Alda cade invece nel fondo della valle, ove lo rinvennero due pastori tutto miseramente sfracellato. È da quel giorno, miei generosi benefattori, che quel precipizio si chiama il Salto della Bella Alda.
p. 123
Hai ragione di tremare, povera ragazza; vi si aggira forse qualche sparviero?