Ottone Bacaredda
Cagliari, Tipografia del Commercio, 1881
Bozzetti sardi
Ottone Bacaredda
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Ero stanco, nojato, seccato dagli uomini … e dalle donne: mi frullava pel capo l’estro nero; quello che fece dire ad Erasmo: "la vita è una commedia!" - e a Epitteto: "la vita è un dramma!" ed al cantatore del Cid: "tutta la vita umana è un oh! o un ah! o un bah! o anche più di frequente un puh!&rdquo
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L’ammattonato d’un bel rosso sangue; il soffitto a travi imbiancate.
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Rimpetto, un gran tavolo di legno bianco su cui posa una tramoggia. Qua e là poche sedie tozze, impaliate, color verdemare. Nel fondo un’alcova celata da cortinaggi color scarlatto, dietro i quali s’innalza un pomposo letto matrimoniale.
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Il viso della puerpera è composto a una espressione di solennità misteriosa. Una larga benda nera – sa scoffia – le ricopre i capelli a metà della fronte. Dal collo le pende sul giubboncello un largo scapolare della Madonna. Adagiata sui guanciali a scacchi rossi e celesti si ballotta tra le mani un fantoccio tutto stretto nelle fasce, che da un ciuffone cincischiato di nastrucci, fiorellini, filettini e gruppi d’argento falso, mette fuori una faccetta rossa rossa, lucida lucida.
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Tutti avevano i migliori abiti da festa. Dalle corte giacchette color turchino degli uomini pendevano in due lunghe file parallele trenta mezze lire d’argento, a guisa di bottoni addoppiati. […] il nonno – vestiva l’antica divisa dei pescatori: brache larghe e lunghe di panno scarlatto, berretto scarlatto a metà ritto sul capo.