Marcello Cossu
Cagliari, Tipografia del Corriere di Sardegna, 1875
Elodia e la repubblica sassarese. Romanzo storico
Marcello Cossu
p. 78
E poiché quei luoghi in cui aveva gustato tante care gioie, gli tornavano ormai tristi ed angosciosi, decise abbandonarli almeno finchè il suo spirito si rendesse più calmo, e si propose fare un lungo pellegrinaggio per la Terra Santa. A tal fine assestate le sue cose e tolti seco i due carissimi figlioletti, partì senza indugio alla volta di Cagliari. [...] - quindi intraprese il disastroso viaggio per Gerusalemme.
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Guantino stette lungo tempo visitando quei luoghi santi, che tuttora presentano i vestigi di quel Grande che fondò la nostra Religione. Vi ammirò il tempio di Salomone, il S. Sepolcro, vi salì il Calvario, il Carmelo, il Libano; e sempre infervorato nell'esercizio di pie opere, nelle preghiere per la salute dell'anima di sua consorte – per cui sopportava le infinite molestie del lungo pellgrinaggio.
pp. 80-81
Quando a Dio piacque Guantino arrivò a Genova. Volgeva allora l'anno 1284 e la superba Repubblica cintasi or ora d'alloro per la famosa vittoria riportata sui Pisani nella memoranda battaglia nella memoranda battaglia della Meloria, festeggiava così segnalato avvenimento. Vi s'innalzavano archi di trionfo, vi si preparavano steccati per correr giostre e quintane; i gonfaloni dei Doria, dei Malaspina, dei Grimaldi, Fieschi e Spinola – tutte illustri famiglie genovesi, - sventolavano superbamente dei cospicui palagi.
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Un giorno ripassando per Costantinopoli.
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Intanto Guantino spronato da quelle insolite simpatie, che, sorprendono inconsciamente l'uomo alla vista d'un volto che piace, proprose alla fanciulla se mai volesse venir seco lui in Sardegna.