Marcello Cossu
Cagliari, Tipografia del Corriere di Sardegna, 1875
Violetta del Goceano. Romanzo contemporaneo
Marcello Cossu
p. 213
Questi ed altri argomenti m'addusse Giuliano che mi disposero alla fuga, e dato un mesto addio alla casa paterna, salì sulle groppe del palafreno di Giuliano e partimmo di carriera.
p. 217
L'esito non corrispose alle brame; l'offeso padre infuriò alla nuova; gittossi furibondo da letto – volea avere subito la figlia, a punirla del suo misfatto.
p. 218
Lo pianse la desolata moglie, tutti gli amici e quanti erano al villaggio, perocchè egli fosse stato sempre un probo ed onest'uomo.
pp. 222-223
La sera l'eletta gioventù si raccolse sul piazzale per ballarvi il ballo tondo, suonato dal tamburello e dal piffero; io intanto mi faceva ad ammirare il simpatico e ricco costume di quella incontrada. Hanno, le donne un ampio giuppone a larghe pieghe di vivacissimo scarlato, con un farsetto trapunto a fiordalisi, aperto di davanti e di dietro e strettamente allacciato – e un giustacuore dalle maniche fesse da cui riboccano gli sgonfi della camicia, di bianchissima mussola; usano costantemente un drappo candido, che circonda la testa e una parte del viso a foggia di monachelle, e il gonnellino di panno bleu a ricci longitudinali, orlato da gallone azzurro, con un fiocco di dietro che scende a svolazzo. Il giustacuore poi, oltrecchè è ricco di ricamo, viene assicurato nel polso con bottonatura d'argento o d'oro a filigrana. Il costume degli uomini è press'a poco quello dei paesi del Logudoro, variando solamente nelle attillature, e manifesta una razza indipendente e fiera.
p. 222
Vedevi le villanelle far pompa dei loro sontuosi abbigliamenti, e porre in mostra vaga le lor incomparabili attrattive. - La parrocchia era parata a festa con serichi drappelloni.