Marcello Cossu
Cagliari, Tipografia del Corriere di Sardegna, 1875
Violetta del Goceano. Romanzo contemporaneo
Marcello Cossu
pp. 191-192
Infatti quei Sardi, nostri padri, erano irremovibili nelle loro parole; così lo fossero stati solo in punti d'onore; ma sgraziatamente lo erano anche nelle vendette!... Avrei del pari dovuto far notare a signor Efisio che i genitori hanno tutto diritto, anzi stretto dovere di educare i cuori dei figli, ma non mai soggiogarli, però quei buoni padri la pensavano a modo loro, e quel ch'è peggio, non volevano essere contradetti; ragione, l'ignoranza dei tempi e quell'avanzo di barbarie medioevali che tuttavia serpe fra i cuori non ingentiliti.
pp. 192-193
Signor Efisio – è duopo qui dirlo – era uno di quei genitori del tipo caratteristico, che come vi accennava, sono inflessibili nei loro propositi e non ascoltano voci del cuore, spesso sagrificando teneri affetti e rendendosi colpevoli di mostruosi delitti. Costoro si evadono dalle accuse colla pretensione di esser a lor affidato l'avvenire dei figli; epperò, per quanto omninamente possono, tentano d'assicurarlo, e soffocando ogni passione che lo pregiudichi! Come se un avvenire vantaggioso formi la felicità dell'uomo cui solo tende e la felicità sia un bene puramente materiale!.... Educhino i genitori i cuori dei figli e vi facciano gli sforzi; ma nelle aspirazioni siano lasciati liberi, perocchè sia questa legge di Dio, legge di natura! - La felicità dell'uomo non può raggiungersi che colla libertà e col conseguimento ragionevole dei rispettivi desideri. - Questi individui se mai ne sussistessero nelle presenti società, e che tanto pregiudicano il bene morale dei figli, si concilino da una volta coll'emancipazione dell'uomo e ritengano che l'uomo è nato libero e vuol morire libero!
p. 194
Giuliano non veniva, né la fanciulla ne mostrava ansia; stava lì assorta come una Niobe.
p. 194
Era mesta, cogitabonda.
p. 195
Si era udito scricchiare la porta del giadino, il passo celere e leggiero come di cerbiato, e la voce carezzevole, sommessa che chiamava Violetta.