Marcello Cossu
Cagliari, Tipografia del Corriere di Sardegna, 1875
Violetta del Goceano. Romanzo contemporaneo
Marcello Cossu
p. 180
Il nostro arrivo fu salutato con gioia dai vignaiuoli grazoncelli e villanenne che si trovavano nel perdio intenti alla vendemia. O, come si notavano lieti nella bisogna! quanta giocondità trapelava da loro! com'erano felici! - E chi più di essi! - Forse gli Epuloni con i loro incalcolabili tesori che si tengono chiusi nelle splendide sale d'un castello? - Niente affatto... E' il caso di ripetere quello che disse un giorno Solone a Creso re di Lidia, il quale nel fargli mostra delle sue immense ricchezze, lo domandava se egli veramente lo reputava l'uomo più felice della terra. No, gli avea replicato Solone, io conosco un uomo più felice di voi; questi è un contadino della Grecia, che non essendo né povero, né ricco, non ha che pochi bisogni ai quali provvede colla fatica delle sue mani.
pp. 180-181
Io, Paolo e Riccardo scorremmo tra le amenità del villino, cogliendo i raspolli e pelando qualche bel pero e pometto. Venuti al ruscello, saltò il ticchio al mio amico d'inventarvi una pesca; perocchè là, vi guizzavano anguille in abbondanza. Corse subito ad avvertirne i domestici che vennero con certi arnesi di pesca e si misero al lavoro. Ma io come che godessi nell'assistervi, avevo ben altro desiderio in mente; avrei bramato che lontano di là solo a solo con Paolo, udir lui raccontarmi la storia del suo amore, e Paolo mi comprese, e fattomi accomiatare dall'amico, mì menò in luogo alpestre, ove sedutici al caro razzo d'un faggio, riprese il suo racconto.
p. 183
Giuliano invece ostentò sussiego; ma non a molto s'impegnò fra loro un cicaleggio che non finiva più e che avrebbe attirato gli sguardi dei festeggianti, i quali, com'è facile pensare, incominciarono a fare dei commenti sulla loro bella coppia. - Io rimaneva piccolo come un grano di miglio.
p. 183
S'avea architettato i capelli con tale amore e studio che se le sarebbe potuto dire col Parini: << Del pettine creator tua chioma acquista >> << Leggiadra, o almen non più veduta forma.
p. 183
Ci avea su tanti ciondoli e gingilli da sgradarne la vetrina d'un minutiere.