Marcello Cossu
Cagliari, Tipografia del Corriere di Sardegna, 1875
Violetta del Goceano. Romanzo contemporaneo
Marcello Cossu
p. 174
Rifuggiamo anche la mente dal pensiero che la moderna gioventù si logora in stravizii e orgie corrompitrici del corpo e abbrutitrici dell'anima... Orge e stravizii che menano a consumare delitti orribili... Davvero che ne vale la spesa per un' ora di piacere calpestare il tesoro più caro, l'onore... e sacrificare tante povere vittime di seduzioni, per cui vergini cuori sono spezzati, o si fanno colpevoli del più sciagurato peccato che donna possa commettere!
p. 174
Poi ci eravamo ridotti alla comitiva che continuava a fare gazzarra pel fortunato esitò della partita, e dilì a poco ci restituimmo al paese.
p. 175
Simile a sposa novella, procinta la fonte di rose e ammantata di bianco era accorsa a rendere alla comun Madre il bacio della pace.
pp. 176-177
Ed ecco di nuovo la mia famiglia lanciata nel lutto; le mie sorelle sono desolatissime della perdita, vestono la gramaglia e non vogliono prender parte alle gioie per un anno – E' costume delle nostre famiglie non contrar nozze in tempo di lutto.
pp. 179-180
Aveva racchiuso una serie di monticelli e poggetti coltivati a vite e disposti in modo da formare nn cupo valloncello, rivestito da frutteti e ulivi dal pacifero verde, e irrigato da un tortuoso ruscello spesso scorrente, spesso rompentesi fra scogli e sassi destando un dolce mormorio. In luogo cospicuo era costrutta la casetta, con attorno giovani alberi di cipresso, e prospettava in un vaghissimo giardino con delle aiuolette, rosai e cespi, bella cosa a vedere.