Marcello Cossu
Cagliari, Tipografia del Corriere di Sardegna, 1875
Violetta del Goceano. Romanzo contemporaneo
Marcello Cossu
p. 164
Tuttavia però non vedeva un vivente a cui porgere la mia riconoscenza, allorchè parvemi di udire un anelito affannoso e scorgo un'ombra simile a larva benigna evocata dal sepolcro.
p. 166
Povere spose italiane, fatte vedovelle nel più bel giorno del vostro sospiro! E quando v'attendevate i vostri uomini con la corona dell'ulivo in fronte e col glorioso annunzio d'aver redento i fratelli dallo straniero!.... Ma voi pure dovete andar superbe del vostro fato, e pari a donne Spartane alla Battaglia di Leuttra, dovete accorrere al tempio e ringraziare Iddio d'avere i vostri prodi fatto il loro dovere!
p. 168
Non già... egli vive... egli rimase illeso nella pugna.
p. 171
Dormi, o fratello... Possa il tuo sonno suscitar larve benigne che alleniscano il tuo affanno e ristorino le tue doglie.
p. 172
Versa pietose lacrime su di me, e di poi al mondo: fu una tradita tortorella! [...] Il mio sonno fu affannosissimo; larve informi assaltarono la mia fantasia.