Marcello Cossu
Cagliari, Tipografia del Corriere di Sardegna, 1875
Violetta del Goceano. Romanzo contemporaneo
Marcello Cossu
p. 91
Gironzolammo ancora un poco e ci scontrammo in un crocchio di Signori, che stavano appollaiati in una stanzaccia a pian terreno, sudicia e affumicata, con delle pancaccie e degli scanni attorno, da cui mi fu dato apprendere, fosse quella una bettola!
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Guarda là quel tale dagli occhi grifagni, che tiene al momento la carta brandita, con un aria di raccapriccio. egli è il signor Chirurgo Scannagatti; un essere indolente alle grida della sua clientela, che squarterebbe tutti, con la massima tranquillità del mondo! << Mai non vidi più brutto ceffo d'aguzzino! >> << Quell'altro che gli stà di fronte, dal naso rosso come peperone, dismesso nel vestire, con una crovataccia nera, unta e bisunta, è il signor Ammalasani, il dottor-medico compagno indivisibile del primo, e degni complici dei loro impunibili misfatti!
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E' mi sembra, anziché discepolo d'Esculapio, zelantissimo sacerdote di dio Bacco!
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Il signore che in questo momento offre tabacco al prete, il quale ha un viso tubercolato e rubizzo, il vestire imbrodolato, è il nostro speziale – il signor Cataplasma, un mariulo matricolato! << Mi ha tutta l'aria d'un pizzicagnolo.
pp. 92-93
Il prete grosso e tondo come l'O di Giotto - compagno di partita di Cataplasma - è il nostro bravo parroco Don Giocondo – uomo costui di assai buon'umore, che si infischia del Papa e di quanti lo reputano infallibile...! Celebra tutti i giorni la messa – fa le debite recite – perocchè ve ne siano che non fanno mai – e poi si dà il bel tempo come vedi, e giuoca alle carte nella bettola.